Gli studi sulla preservazione della cresta nei siti di molari, da estrarre a causa di malattia parodontale grave, sono limitati. Lo studio di Zhao e colleghi (2018) ha voluto confrontare le alterazioni dei tessuti duri e molli dopo la preservazione della cresta in questi alveoli rispetto a quelli lasciati guarire spontaneamente.
Materiali e metodi:
Trentacinque molari, estrattivi a causa di malattia parodontale grave, a sono stati trattati con preservazione della cresta con innesto osseo Geistlich Bio-Oss e membrana Geistlich Bio-Gide dopo essere stati accuratamente ripuliti e curettati. In alternativa, gli alveoli sono stati lasciati guarire spontaneamente nel gruppo di controllo. Il profilo dei tessuti molli è stato valutato prima dell’estrazione e dopo 6 mesi di guarigione. La scansione CBCT è stata fatta al momento iniziale e 6 mesi dopo l’estrazione. Le variazioni ossee orizzontali e verticali sono state determinate radiograficamente. I dati sono stati analizzati con il test U di Mann-Whitney U (α = 0.05).
Risultati:
Non sono state trovate differenze significative nei tessuti molli e nella dimensione verticale della regione mediana dell’alveolo (P > .05). Le variazioni dell’osso vestibolare mesiale e distale erano invece significativamente inferiori nel gruppo test rispetto al controllo (P < .05). Lo spessore della cresta è aumentato da 0.21mm a 5.30 mm nella posizione 1mm apicale rispetto alla cresta nel gruppo test e da 0.12 mm a 1.00 mm nel gruppo di controllo.
Conclusioni:
La preservazione della cresta a livello di molari estratti perché compromessi parodontalmente può compensare il riassorbimento dell’ampiezza della cresta e dell’osso vestibolare che si verifica con la sola guarigione spontanea.
FONTE:
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